La forte connotazione emozionale, l’accento sul movimento, la sapiente cattura di un istante e i contrasti enfatizzati dal bianco e nero fanno della fotografia di artisti, orchestre e luoghi del jazz documenti dal valore culturale e artistico immenso.
La popolarità delle immagini legate a questo genere musicale è testimoniata dalle numerose riproduzioni e stampe, per realizzare poster di alto impatto visivo, che arredano case private e studi di registrazione, così come anche i locali di musica dal vivo.
Herman Leonard: l’iconografia del jazz
Uno dei più famosi fotografi che ha fatto del mondo del jazz la sua principale fonte di ispirazione è l’americano Herman Leonard. Da Chet Baker a Lester Young fino a Dexter Gordon, Leonard ha seguito gli artisti sotto il palco, dietro le quinte, fin nei camerini o presso le “backdoor” dei locali, per restituire immagini che testimoniavano non solo la musica e i suoi protagonisti, ma anche tutte le emozioni e i cambiamenti che la società attraversava in quegli anni.
Alcune delle sue immagini sono talmente popolari da diventare vere icone. Leonard, celebre ritrattista, è stato attivissimo tra gli anni ’40 e ’60, ma ha continuato a fotografare musicisti per tutta la vita. La sua ultima sessione di fotografia fu con il cantante e chitarrista Lenny Kravitz, nel 2010.
William Gottlieb: il fotografo di “Swing Steet”
Da giovane, agli inizi degli anni ’40, Gottlieb era un giornalista innamorato del jazz. Perciò, oltre alle sue altre mansioni, era stato incaricato di documentare gli eventi musicali. Ma, dato che il giornale non poteva permettersi di pagare anche un fotografo in occasione dei concerti, Gottlieb decise di vendere alcuni dei suoi preziosi vinili per comprare una macchina fotografica: prese qualche lezione da un collega e si lanciò quindi in questo mondo.
Il suo talento fu subito riconosciuto e la sua passione diventò la sua professione. Al ritorno da un periodo al fronte, per documentare lo sforzo dell’esercito americano durante la Seconda Guerra Mondiale, riprese a scattare immagini degli artisti jazz più influenti dell’epoca. Attivissimo a New York, moltissime tra le sue immagini più celebri sono nate nei locali della 52esima Strada, a Manhattan, anche chiamata “Swing Street”, proprio per la grande presenza di locali di musica dal vivo.
I fotografi del jazz in Italia
Nel 2019, i maggiori esponenti italiani della fotografia legata al jazz si sono costituiti in associazione. L’Associazione Fotografi Italiani di Jazz (AFIJ) vuole affermare l’importanza che la fotografia ha avuto nella diffusione di tutti gli aspetti culturali e di costume legati al jazz. Non si tratta solo di unire le forze per portare avanti un discorso artistico, in collaborazione con festival ed eventi, ma anche di un modo per far conoscere questa vera e propria corrente artistica agli appassionati e agli aspiranti fotografi.
Recenti mostre fotografiche
La musica per immagini ha ispirato mostre che documentano il presente e il passato del jazz. Tra le più recenti, in Italia, ricordiamo la retrospettiva dedicata ad Arrigo Polillo, che si è svolta nell’ambito della rassegna JAZZMI nel 2019 e la mostra Jazz & co., che si è svolta a Campobasso all’inizio del 2021.